Come giustamente osserva Jon Rappaport nel suoultimo articolo sulla questione, è cruciale comprendere se il test per la diagnosi di tale malattia è accurato oppure no, perché se non fosse accurato cadrebbe tutto il castello di carte su cui sono costruiti dati, statistiche, ragionamenti, previsioni, e paure più o meno razionali? La domanda fondamentale è quindi se il test è affidabile, se viene utilizzato correttamente, se fornisce troppi falsi positivi.
La scorsa settimana, quando un uomo è stato ricoverato in un ospedale di Dallas, il CDC [Centro per il Controllo delle Malattie, importantissimo ente federale degli USA – N.d.T.] ha tenuto una conferenza stampa. Il direttore del CDC Tom Frieden ha affermato che questo paziente è stato diagnosticato positivo all’infezione da Ebola, con un test che è “altamente accurato. E’ un test del sangue con la PCR .” (vedi al minuto 2 e 6 secondi nel video della conferenza stampa.)
Questo è, infatti, il test utilizzato per Ebola.
Il campione preso dal paziente è davvero un virus o un frammento di virus? O è solo un irrilevante pezzo di scarto?
Un altro problema è inerente al metodo stesso della PCR. Il test è basato sull’amplificazione di un piccolo, piccolo pezzettino di materiale genetico preso da un paziente — riproducendolo milioni di volte fino a quando può essere osservato e analizzato.
I ricercatori che impiegano questo test affermano che, come risultato di tale procedura, essi possono also dedurre la quantità di virus che è presente nel paziente.
Questo è cruciale, perché, a meno che un paziente abbia milioni e milioni di virus Ebola nel proprio corpo, non c’è assolutamente alcuna ragione di pensare che sia malato o che si debba ammalare.
E quindi la domanda è: can the PCR test allow researchers and doctors to say how much virus is in a patient’s body?
Molti anni fa, il giornalista John Lauritsen ha avvicinato un uomo di nome Kary Mullis per avere una risposta.
“Kary Mullis… è fermamente convinto che l’HIV non sia la causa dell’AIDS. riguardo ai test del carico virale, che cercano di utilizzare la PCR per conteggiar ei virus, Mullis ha affermato: ‘L’uso quantitativo della PCR è un ossimoro.’ La PCR serve a identificare le sostanze qualitativamente, ma per la sua intima natura non è utilizzabile per stimare dei numeri. Sebbene ci sia un comune errata impressione che i test per il carico virale realmente conteggino il numero di virus nel sangue, questi test non possono rivelare assolutamente virus liberi infettivi; essi possono rilevare solo proteine che sono ritenute , in qualche caso erratamente appartenere unicamente all’HIV. I test possono rilevare sequenze genetiche dei virus, ma non i virus stessi.”
Kary Mullis è un biochimico, ed è anche il vincitore di un premio Nobel (1993, per la Chimica).
E sì, un’altra cosa.
La risposta di Mullis è stata succinta: “L’uso quantitativo della PCR è un ossimoro.”
Traduzione: il test con la PCR non può essere utilizzato per dire quanti virus ci sono nel corpo di una persona.
Di conseguenza il test standard utilizzato dal CDC per identificare i pazienti malati di Ebola non ci dice niente riguardo che essi siano malati o che si debbano ammalare.
Ed anche gli altri problemi con il test sono significativi: errori nel portare avanti la procedura estremamente sensibile; contaminazione in laboratorio del campione prelevato dal paziente; scelta di un campione che non è assoltuamente un virus, o che è il virus sbagliato.
E su queste fondamenta gettate nella sabbia, l’intera “epidemia di Ebola” viene imposta alla gente.
E lo indico nuovamente adesso.